Uno di tutto

L’espressione più azzeccata me l’ha data Massimo. Quando ho parlato della prima spesa che avrei dovuto fare al supermercato prima di entrare nell’appartamento nuovo, lui ha detto: “Comprerai uno di tutto!”. Si, aveva ragione. Nonostante avessi con me una lista bella lunga, sono tornato a casa con molte aggiunte. Per fortuna c’erano due carrelli!!!

carrello_della_spesa

Il fatto è che la lista era talmente lunga che ho dovuto girare necessariamente per la maggior parte dei corridoi del supermercato, e gira che ti gira capitava sempre qualcosa sotto l’occhio che non era stato considerato. Oppure venivo attratto dalle offerte vertiginose messe in bella mostra agli inizi dei corridoi, con quei cartelli grandi e colorati che catalizzano la tua attenzione e ti costringono almeno a guardare il prezzo, ed eventualmente dopo la merce in vendita. Questi ipermercati moderni sono delle trappole concepite da psicologi che sfruttano la fretta delle persone e le scritte in piccolo dei prodotti per prosciugare i portafogli. Prova ne sia la merce che stà in prossimità delle casse (caramelle, gomme, pile, lamette), i cui prezzi al chilogrammo lasciano piuttosto perplessi, se vengono letti prima di acquistare. Però chi si mette a leggere il costo al chilo li in cassa, quando stai per pagare, hai fretta di uscire e tornare a casa, i bambini urlano perché sono stanchi, vogliono le gomme e i cioccolatini, la signora davanti ha problemi con il bancomat, allora prova con la carta di credito, ma è fine mese e il tetto di spesa è già stato raggiunto, e come si fa adesso, aspetti che chiamo mio marito, ma perché urlano ancora questi bambini se hanno comprato le gomme, aaaargh!!!!!….. Il piacere di fare la spesa… Sarà! Comunque, in totale ho speso 250 euro, una cifra nemmeno tanto elevata. Ma non sò perché alla fine me ne sono andato con la terribile sensazione di essermi dimenticato qualcosa di importante da comprare. La domanda da un milione di euro è: che cosa?

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