La notte dei pesci volanti

Ci sono notti che si ricordano semplicemente grazie al nome: la
notte di Natale, la notte di San Silvestro, la notte di San Lorenzo.
Ogni anno ritornano, arrivano, passano, più o meno uguali a quelle
dell’anno precedente. Poi ci sono notti che capitano poche volte, notti
che “era meglio andare a letto presto” o “era meglio una cena fra amici”
o più semplicemente “era meglio ieri notte”. Non parlo necessariamente
di notti di sofferenza fisica (quelle purtroppo ogni tanto ci sono e non
le auguro a nessuno). A me è capitata la notte dei pesci volanti.

Una notte strana, a tratti monotona, a tratti divertente, a tratti
sconfortante. Non l’ho passata da solo, ma sono sicuro che ognuno dei
presenti preferisse essere in un altro posto. Non tanto per un problema
di compagnia, semplicemente perché non è stata una esperienza
particolarmente interessante. Voi potreste osservare che nemmeno dormire
di per sè lo sia. Non ne sono proprio sicuro, il sonno porta sogni, e i
sogni a volte possono essere molto interessanti. In ogni caso, l’unico
spunto degno di nota di tutta questa notte sono stati i pesci volanti.
In fondo si potrebbe dire che vederli era un pò sognare ad occhi aperti.

Termino questo articolo, che temo potranno capire in pochi, con un
consiglio: se dovete stare un ufficio fino a tardi, molto tardi, e
ordinate una pizza per cena, evitate ingredienti troppo pesanti…

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