La frase

Me la sono trovata davanti una mattina di qualche giorno fa. Ero in macchina, ingabbiato nella consueta coda automobilistica sulla strada che conduce all’ufficio. Non me ne sono accorto subito, ero in ascolto della radio, fedele compagna delle attese mattutine. Poi, all’improvviso, l’ho vista.

Dio ti raddoppi quello che auguri.

Era scritta sul retro di un camion, non aveva caratteri particolarmente evidenti, anzi. Direi che non ci azzeccava molto in quella posizione e su quel camion. Forse questo particolare mi ha fatto riflettere sul senso che il proprietario del mezzo ha voluto dare al messaggio. Subito ho pensato fosse uno dei tanti pensieri natalizi, considerata la vicinanza alla festività. Certo, è (quasi) tempo di auguri, facciamone tanti, e possibilmente crediamo negli auguri che facciamo, senza limitarci al semplice scandire di poche parole e gesti come stringere la mano e baciare le guance. Poi però mi è parso strano che quelle lettere si limitassero al periodo natalizio, e ho ritenuto che ci fosse anche un secondo messaggio, più subdolo se vogliamo, decisamente più provocatore, riferito gli auguri di sventura. Quando auguriamo cose negative, sfortuna, cattiva salute, un esito negativo di un progetto, in effetti lo facciamo con scarsa riflessione e poco tatto. Ci possono essere ovviamente le motivazioni più disparate, magari pure giustificate o giustificabili, ma in questo caso il senso è che non saremmo cosi propensi a farlo se poi ci fosse un ritorno raddoppiato a nostro sfavore. Ricordo anni fa un cartello raffigurante una mano nell’atto di indicare una persona, con il dito indice disteso e le rimanenti dita chiuse a pugno. Il senso della frase che accompagnava l’immagine era pressapoco di fare attenzione quando accusiamo qualcuno, poiché se è vero che un dito indica questa persona, altri tre sono rivolti verso noi stessi. Ecco, mi sembrano due concetti simili. Questo è il mio pensiero natalizio per il 2010, nato direi per caso, dopo aver letto una frase sul retro di un camion, in una anonima mattina di dicembre.

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