Centro Equestre internazionale a Caldogno: incontro con i privati

Il 13 Aprile 2011 si è tenuto nella Sala Conferenze delle barchesse di Villa Caldogno un incontro inerente il progetto del Centro Equestre internazionale. Ho partecipato, cosi come molti altri miei compaesani, alla conferenza per conoscere maggiori dettagli di questa proposta direttamente dalla voce di chi se ne fa promotore. Ho riassunto i concetti emersi durante la relazione ed il dibattito che ne è seguito, a beneficio anche di coloro che non erano presenti all’incontro.

L’incontro di mercoledì 13 Aprile è servito per chiarire vari aspetti del progetto del Centro ippico internazionale di Caldogno, primo fra tutti il fatto che non esiste nulla di definitivo. C’è una base su cui privati e comune dovranno lavorare, e ci sono in primis valutazioni sull’impatto ambientale che vanno verificate. La numerosa partecipazione all’incontro ha confermato l’elevata attenzione che questo progetto ha suscitato e sta suscitando tra gli abitanti del comune.

Il PAT di Caldogno: progetti importanti

 

All’ingresso della sala in cui si è svolta la conferenza sono stati messi alcuni poster illustrativi relativi al PAT (Piano di Assetto Territoriale) del comune di Caldogno. Devo dire che l’impatto visivo dei progetti proposti da soggetti privati, su cui deve partire tutto l’iter decisionale, è notevole. Sono tutti particolari e molto diversi tra loro. Non voglio addentrarmi nei dettagli delle singole proposte, non essendo lo scopo di questo articolo. Dico solo che, da perfetto estraneo a tutto ciò che riguarda l’attività di studio e realizzazione di un PAT comunale, sono progetti importanti, e di conseguenza andranno valutati con molta attenzione. Sarebbe utile ed interessante poter visualizzare online, magari sul sito del comune, le immagini con cui sono stati realizzati i poster presenti all’incontro. Potrebbero aiutare a spiegare meglio, anche da un punto di vista visivo, come potrà essere Caldogno in un domani non molto lontano.

Chi ha partecipato all’incontro

L’incontro organizzato dal Comune aveva lo scopo di far avvicinare cittadini e privati promotori del progetto. Questi ultimi erano rappresentati nelle persone del dottor Elio Marioni e dell’architetto Todesco, che hanno spiegato in cosa consiste questo centro equestre e rivelato alcuni dettagli tecnici. C’erano poi esponenti dell’amministrazione comunale e dell’associazione commercianti, oltre a numerosi cittadini e ad esponenti politici del comune. Assente per motivi di salute il sindaco Vezzaro, ed è un’assenza che personalmente mi è dispiaciuta, ed immagino sia dispiaciuta anche a lui, perché ritengo che avrebbe sicuramente voluto presenziare e soprattutto partecipare al dibattito con la cittadinanza, essendo fra quelli che valutano attentamente le potenzialità di questo progetto.

Il no di Dueville

E’ stata fatta una precisazione importante per quanto riguarda la collocazione originale del progetto, cioè il territorio del comune di Dueville. Non c’è mai stato un no da parte del comune né dei cittadini, anzi, c’era il benestare e l’interesse di tutti. Tutto è iniziato circa sette anni fa, dopo la conclusione della manifestazione ippica a Parco Querini, a Vicenza, che ha avuto un grande successo di visitatori e di cui lo stesso Marioni era uno dei promotori. Il progetto è andato avanti per alcuni anni fra problemi burocratici ed ottenendo il benestare della Regione Veneto che lo aveva identificato come centro di eccellenza a livello regionale. Poi è arrivato lo stop definitivo dalla Provincia di Vicenza, che ha sollevato problematiche (coni ottici/figurativi) relative ai vincoli edificatori dell’area che fronteggia le due ville del comune, causate dall’altezza del palazzetto coperto (16 metri). Da qui lo spostamento geografico a Caldogno.

Il progetto: precisazioni, numeri e tempi realizzativi

E’ importante sottolineare che non esiste un progetto definitivo. C’è ovviamente una proposta tecnica, che però andrà vagliata attentamente con tutte le parti. Di sicuro l’esito negativo dell’esperienza precedente induce alla prudenza. Il dottor Marioni ha evidenziato che lo scopo non è quello di creare un “concorsificio”, ma un teatro in cui assistere alle esibizioni dei cavalli ed un parco in cui passeggiare, trascorrere momenti di relax e potenzialmente assistere a manifestazioni di vario genere. Sarà il numero di visitatori che consentirà al centro stesso di sopravvivere, decretandone quindi il successo o la rovina. Gli introiti perverranno esclusivamente dal pubblico e dalle sponsorizzazioni, con lo scopo di arrivare al pareggio con tutti i costi dell’impianto e di chi ci lavorerà.

Il progetto prevede:

  • 2 parcheggi, uno ad ovest con ingresso in via Palazzina, riservato agli addetti ai lavori e agli automezzi che trasportano i cavalli, ed uno a nord con ingresso in via Monte Carega, riservato ai visitatori;
  • una zona riservata agli addetti ai lavori, con i box per i cavalli e gli uffici, vicina al parcheggio ovest;
  • una serie di arene con spalti per le esibizioni all’aperto nella zona centrale;
  • un palazzetto composto da due arene vicino al parcheggio del pubblico, per le esibizioni al chiuso.

Ci sarà una pista ciclo-pedonale che costeggerà tutto il lato est del centro, collegando via Monte Carega a via Palazzina. Ci sarà anche un’area dedicata a parco giochi per i bambini.

Non è previsto un maneggio permanente, ma ci saranno probabilmente alcuni pony messi a disposizione per i bambini il fine settimana.

Le arene coperte saranno due, collegate tra di loro: una principale, in cui si svolgeranno le gare, tipicamente nella stagione invernale. L’altra, più piccola, servirà come campo prova a cavalli e  cavalieri. E’ probabile che nella stessa struttura trovino posto alcuni esercizi commerciali ed un piccolo ristorante. Il palazzetto coperto, nei giorni in cui non sarà occupato dalle esibizioni equestri, potrà essere utilizzato per manifestazioni di altra natura come concerti (che non si terranno comunque all’aperto) o assemblee. Lo stesso comune sembra ne abbia chiesto la disponibilità per alcuni giorni all’anno.

In base al periodo dell’anno e alla manifestazione in corso ci potrà essere spazio per micro-attività commerciali dislocate in gazebo mobili. Queste avranno durata temporanea.

Di seguito elenco un po’ di numeri emersi dalla discussione, che vanno presi come indicativi ma non definitivi:

  • 3000 almeno gli alberi che verranno piantati, con l’obiettivo di preservare quelli già presenti;
  • 3000/3500 i posti a sedere (poltroncine numerate) dell’arena coperta;
  • 50/100 i posti di lavoro continuativi di cui il centro necessiterà, fra manutenzione ed organizzazione; si riferiscono alle persone di cui il centro necessiterà quotidianamente, che nulla hanno a che vedere con gli addetti ai lavori che verranno al seguito di cavalli e cavalieri;
  • 1500 i posti auto;
  • 248000 i metri quadri di terreno su cui si estenderà il centro;
  • 30000 i metri quadri di coperto (il 15% del totale);
  • 170000 i metri cubi totali, con un indice di 0.8 contro un 2 delle zone residenziali;
  • 8000 i metri quadri dedicati all’area del parco giochi;
  • 2500 i metri quadri dedicati ad attività commerciali fisse;
  • 3 i giorni della settimana in cui si svolgeranno le manifestazioni ippiche (venerdì, sabato e domenica);
  • da 15 a 20 le manifestazioni equestri annuali;
  • da 450 a 500 i cavalli presenti alla singola manifestazione;
  • 150 gli automezzi degli addetti ai lavori che porteranno i cavalli al centro;
  • 5000 i visitatori previsti durante la singola manifestazione, spalmati durante i tre giorni totali di esibizioni.

Per quanto riguarda le tempistiche stimate, è stata ipotizzata la fine del 2011 per ottenere l’approvazione, dopo di ché seguiranno una fase progettuale e una fase realizzativa che impiegherà circa 18 mesi a concludersi.

L’esempio di Arezzo

E’ stato portato come esempio di centro ippico potenzialmente simile a quello proposto il caso del comune di Arezzo, dove ha sede l’Arezzo Equestrian Centre. Questo centro è stato costruito ed ampliato negli anni, e non ha avuto un unico disegno iniziale. Sta di fatto che è diventata l’attività più importante del comune, con all’attivo 2000 addetti ai lavori per i concorsi internazionali ed un seguito di 5000 persone. Dovendo dare un riferimento alle potenzialità del centro che si vuole costruire a Caldogno, si stima che possa generare un giro di turismo paragonabile a quello della fiera di Vicenza, con un numero di 300000 visitatori annuali.

Sui rischi e sulle opportunità

Ci sono state varie considerazioni, sia da parte dei privati che del pubblico presente, inerenti i rischi e le opportunità che un progetto come questo porta inevitabilmente con sé.

Sul problema della viabilità, è emerso che è stimato l’arrivo di circa 150 automezzi per il trasporto dei cavalli per ogni concorso. Tipicamente arriveranno di giovedì e se ne andranno in momenti diversi, a seconda della conclusione delle gare, ipoteticamente 1/3 la domenica, 1/3 il lunedì e i restanti durante la settimana. E’ stato fatto un paragone con i 200 automezzi giornalieri che transitano da/per una singola ditta della zona industriale di Dueville. Ritengo che non sia però un confronto corretto, non essendo la zona prevista per il centro un’area industriale. Si notano comunque, nelle immagini progettuali relative al PAT, due bretelle tratteggiate in rosso (prima foto di questa sezione dell’articolo) che, ipotizzo, dovrebbero servire a facilitare il traffico in ingresso/uscita dal centro, evitando anche l’attraversamento del centro di Caldogno. Una partirà da via Palazzina collegandola a via Giaroni, mentre l’altra andrà dalla rotatoria ad est di via Monte Carega verso la Pasubio.

Sul problema del numero elevato di parcheggi, è stato detto che l’area sarà piantumata con siepi per diminuire l’impatto visivo.

Sul rischio odori, è stato affermato che il letame prodotto dai cavalli non verrà spostato ma riciclato grazie ad un apposito impianto a biomassa costruito all’interno del centro stesso, che ne ricaverà quindi energia.

Dal punto di vista prettamente commerciale, i vantaggi sono molteplici. A parte gli spazi per le micro-attività all’interno del centro, ci sarà un indotto per la ristorazione (operai durante i lavori, visitatori e addetti ai lavori durante le manifestazioni), per gli albergatori (visitatori e addetti ai lavori che si fermano più giorni consecutivamente), per i negozianti del comune, che sarà frequentato durante gli eventi. Cosa guadagna la popolazione locale? Innanzitutto un grande parco aperto tutto l’anno; poi una pista ciclabile. Infine ci saranno occasioni di lavoro date dalle assunzioni del centro, che verosimilmente potranno interessare cittadini del comune.

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