La caduta del crocefisso

E’ di questi giorni la notizia di una sentenza della Corte europea che stabilisce la necessità della rimozione del crocefisso dalle aule scolastiche per evidente violazione della libertà di culto. Apriti cielo! Qui in Italia non aspettavano altro, a parte gli scabrosi dettagli su escort e transessuali vari… Ma siamo proprio sicuri che il crocefisso sia questa presenza così inquietante?

crocefisso

Nel 1984 i Patti Lateranensi, cioè gli accordi tra lo Stato italiano e lo Stato della Città del Vaticano, furono modificati in una clausola. Tale modifica implicò che la religione cattolica non dovesse più essere considerata religione di Stato. Quindi, dal punto di vista legislativo, direi che questa sentenza, seppur europea, non fa una piega. Ma com’è che ci hanno messo 25 anni? In tempi in cui la religione ha perso molta della sua influenza sulla vita quotidiana, vale la pena forse soffermarsi a riflettere sul fatto che il crocefisso non sia solamente il simbolo del cattolicesimo, ma più in generale di un modo di affrontare la vita, di donarsi agli altri, alle persone che si amano e che condividono il nostro cammino. Chi è stato crocefisso, poi, non è riconosciuto solo dai cristiani ma anche dagli ebrei e dagli islamici, seppure con rilevanza differente. Mi considero un credente “alternativo”, non sono un limpido esempio di cattolico, ma prima di togliere un simbolo dalle pareti delle scuole forse è il caso di preoccuparsi di garantire un buon insegnamento e una buona educazione a chi le frequenta.

Concludo questo discorso con un dubbio che sconvolgerà le menti di molti lettori, e sui cui possibili effetti secondari mi lavo le mani, come fece un famoso personaggio della Bibbia: è più giusto dire crocefisso o crocifisso?

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