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Centro equestre internazionale a Caldogno – Cosa è stato detto all’incontro di approfondimento sulla VAS

Nella serata di giovedì 28 novembre il comitato della salvaguardia del territorio ha promosso un incontro sulla VAS (valutazione ambientale strategica) relativamente al progetto del Centro equestre internazionale a Caldogno. La partecipazione della popolazione è stata importante, e la discussione si è animata nella seconda parte, quella relativa alle domande del pubblico.

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Nella prima parte dell’incontro la dottoressa Chiara Nichele, pianificatrice territoriale, ha spiegato dal punto di vista tecnico in cosa consiste una VAS, cioè uno strumento di valutazione su un progetto che ne verifica a priori la sostenibilità sul territorio, da tre punti di vista: ambientale, economico e della società.  Il moderatore Bruno Sbalchiero, che ha esposto nuovamente i molti dubbi del comitato sul progetto e sulla mancanza di una ricerca a priori di alternative migliorative,  ha ricordato che a luglio 2014 la Regione Veneto, attraverso  la commissione specifica, ha dato parere negativo alla assoggettabilità del progetto, non ritenendo quindi importanti gli impatti dello stesso. All’incontro erano presenti il sindaco Marcello Vezzaro e l’assessore all’urbanistica Alberto Moschini, che hanno esposto le loro argomentazioni a difesa dell’operato dell’amministrazione comunale e risposto ad alcuni quesiti del pubblico. Da segnalare anche la presenza della professoressa Giovanna Dalla Pozza Peruffo, presidente della sezione vicentina di Italia Nostra, associazione da sempre attenta ai progetti impattanti dal punto di vista di consumo di suolo, che è intervenuta per sottolineare come in generale questo tema venga molto usato in politica soprattutto durante le campagne elettorali, ma che nei fatti poi non trovi sufficiente attenzione e applicazione.

Personalmente ritengo interessante una domanda, o se vogliamo una riflessione, posta da una persona del pubblico. Come mai il progetto del centro equestre, che storicamente doveva essere realizzato nel comune di Dueville, non trovò in quella sede questa attenzione pubblica? Forse dipese dal luogo in cui doveva essere realizzato, che poi fu anche la causa del blocco al progetto stesso. In ogni caso è chiaro che i riflettori rimangono puntati sul progetto, fra fautori e in tutto o in parte contrari.