Centro Equestre Internazionale a Caldogno: raccolta firme organizzata dal Comitato per la salvaguardia del territorio

Giovedi 31 Maggio 2012 si è tenuto un incontro pubblico organizzato dal neonato Comitato per la salvaguardia del territorio di Caldogno in merito ai due progetti inseriti nel PAT ma non ancora approvati dal Comune: il Centro Equestre Internazionale e il Parco Tecnologico. La riunione si è conclusa con una raccolta firme per bloccare l’iter di approvazione.

Il comitato, come è stato chiarito durante la presentazione, non è una associazione né un partito politico, ma un gruppo di cittadini di Caldogno che intende promuovere iniziative per salvaguardare il prezioso territorio comunale. Il principio è che il suolo è una risorsa non rinnovabile, e come tale va preservato. All’incontro hanno partecipato anche esponenti di Italia Nostra, che già avevano organizzato nel 2011 una assemblea pubblica per presentare le loro osservazioni sui progetti inseriti nel PAT, e che sono tornati convinti delle loro osservazioni sulla criticità dei progetti previsti e sull’impatto che avrebbero a livello territoriale.

Va ricordato innanzitutto che i progetti non sono stati ancora approvati definitivamente, con il conseguente via libera ai lavori di realizzazione. Il lungo iter di approvazione del PAT ha attualmente superato l’analisi da parte della Regione, con tutte le osservazioni del caso. Lo scopo della raccolta firme proposta dal comitato vorrebbe essere quello di bloccare l’iter di approvazione, anche se credo sia piuttosto improbabile che si riesca ad arrivare a tanto. In ogni caso è una iniziativa volta a far sentire le preoccupazioni degli abitanti di questi luoghi che evidentemente non si accontentano di usarli come semplice “dormitorio”. Per chi fosse interessato a partecipare alla raccolta firme, in fondo all’articolo trovare un link per scaricare il modulo, che potrà essere consegnato entro fine Giugno al centro comunitario di Caldogno.

Riassumo brevemente i concetti emersi durante la relazione del comitato (in buona parte sono criticità già sollevate in altre occasioni) ma esposti anche da alcuni interventi di cittadini (e non erano pochi) presenti:

  • i numeri complessivi dei progetti previsti: 500 mila metri quadrati di superficie, 900 mila metri cubi di cubatura, 175 mila metri quadrati di parcheggi per un totale di 6000 posti;
  • Caldogno, cosi come tutto il territorio dei comuni limitrofi, è una zona ricca di risorgive, che presenta quindi criticità dal punto di vista idrogeologico; un segnale d’allarme è già stato dato dal caso del vicino Dal Molin, dove, in seguito all’edificazione, le acque di falda sono risalite in superficie (dopo mesi di siccità) creando zone paludose;
  • i possibili danni causati dai progetti vanno dall’impermeabilizzazione di suolo agricolo con valore paesaggistico (con conseguenti problemi di acque piovane non drenate dal terreno) all’aumento dell’inquinamento da polveri sottili dovuto al maggiore traffico di veicoli nel territorio comunale;
  • relativamente al Centro Equestre, è stato fatto osservare che questo sorgerebbe in una zona dichiarata parzialmente a ristagno idrico o esondabile; inoltre, in riferimento al SAU (superficie agricola utile), la dichiarazione di progetto a rilevanza regionale consente di superare la limitazione comunale del 1,3% di terreno agricolo convertibile;
  • relativamente al Parco Tecnologico, è stato fatto osservare che non si capisce come possa essere considerato un progetto di rilevante interesse pubblico essendo rivolto principalmente ai privati;
  • relativamente al Green Housing, la sua posizione si trova all’interno di un corridoio ecologico;
  • è stato presentato un dato relativo all‘impronta ecologica della regione Veneto, che è pari a 6,43 ettari pro capite, contro una biocapacità che è solo di 1,62 ettari pro capite;
  • è stato proposto di indire un referendum consultivo a livello comunale per chiedere ai cittadini un parere (non vincolante) sui progetti inseriti;
  • è stato proposto di interpellare un magistrato delle acque in merito all’impatto che i progetti avranno su un territorio ricco di risorgive;
  • è stata fatta un’osservazione (onestamente condivisibile) sulla evidente dimensione eccessiva dei progetti se rapportati alla realtà comunale.

Scarica il modulo per la raccolta firme, e consegnalo al centro comunitario di Caldogno entro il 30 Giugno: [download id=”5″]

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